Religión

Benedicto XVI no renunció y responde a periodista italiano, que es el Papa

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Por su importancia, publicamos íntegra la respuesta que Monseñor Georg Gaenswein, prefecto de la Casa Pontificia otorga a la misiva del periodista italiano Andrea Cionci, que solicitaba una entrevista con Su Santidad Benedicto XVI y la correspondiente traducción, para la mejor comprensión de nuestros lectores.

Risposta di Papa Benedetto XVI, a una nostra lettera del 19 ottobre scorso.

Fin dal 2019, abbiamo ricostruito e dimostrato, senza essere smentiti ufficialmente, in una quarantina di articoli di inchiesta, riordinata qui in fondo, come papa Ratzinger, nel 2013, non abbia affatto abdicato, ma, di fronte all’ammutinamento della fronda modernista, si sia auto-esiliato in SEDE IMPEDITA (Canone 412), uno status giuridico in cui il vescovo (e il papa) è confinato causa forza maggiore e non può comunicare liberamente. 

La sede impedita, è, infatti, l’unica situazione canonica nella quale un papa può rinunciare di fatto al ministerium (l’esercizio pratico del potere) differendo l’entrata in vigore del provvedimento, senza poi ratificarlo, ma soprattutto, senza rinunciare al munus (il titolo divino di papa) e quindi RESTANDO A TUTTI GLI EFFETTI L’UNICO PONTEFICE. Come lui ha fatto.

Ecco perché “il papa è uno”, come ripete Benedetto XVI da otto anni senza mai specificare quale: è lui stesso.

Tuttavia, Benedetto, vero papa celato apposta dietro l’inesistente e impossibile istituto del papato emerito, non può rivelare apertamente la sua situazione perché è, appunto, impedito: o è controllato, e/o egli stesso si autolimita per mantenersi nei margini giuridici dello status di sede impedita (impossibilità di comunicare liberamente) con il quale ha “antipapato” e scismato i modernisti suoi nemici.

Per questo motivo, il vero papa ci fa capire la sua situazione canonica in modo sottilmente logico, da otto anni, con un sistema di comunicazione (riconosciuto e certificato da avvocati, linguisti, giuristi, latinisti teologi, psichiatri, psicologi) che abbiamo denominato “Codice Ratzinger”. (È inutile che certi si spazientiscano sbottando: ”Ma perché Benedetto non parla chiaro?” Non PUÒ farlo, ma soprattutto non DEVE. È questo meccanismo giuridico che va capito).

Così, in considerazione delle necessarie (e salvifiche) limitazioni che vive il Santo Padre, gli abbiamo scritto proprio nel suo stesso Codice Ratzinger, e lui ha risposto meravigliosamente a tono.

Ecco il testo della lettera con la quale si è presentato lo scrivente: “Santo Padre, sono un giornalista e, da due anni, scrivo assiduamente di Lei su Libero e su ByoBlu. Lei immagina quanto sarei onorato se potessi intervistarLa, ma so che non avrebbe il tempo, né soprattutto IL MODO di ricevermi…”.

Come avrete capito, il riferimento al fatto che il papa possa non aver “modo” di riceverci è, ovviamente, al suo impedimento.

Così, il legittimo Pontefice ci risponde tramite il suo segretario personale, Mons. Gaenswein, offrendo la risposta che, appunto, ci aspettavamo: l’unica che può fornire dalla sua sede impedita, il cui senso è: “Sì, sono l’unico papa regnante, vorrei darle udienza, ma proprio non posso”.

E vediamo come lo dice. Innanzitutto con il grosso stemma sulla carta da lettere di Mons. Gaenswein che è il Prefetto della Casa Pontificia: il titolare di questo ruolo, tradizionalmente, inquarta (ovvero unisce) il proprio stemma con quello del PONTEFICE REGNANTE. Sappiamo da che, fin dal  2017, Mons. Gaenswein ha UFFICIALMENTE cambiato il proprio stemma inquartandolo con quello di Bergoglio:   

E invece la lettera da noi ricevuta reca il VECCHIO STEMMA di Mons. Gaenswein, inquartato con quello del papa regnante Benedetto XVI. Confrontate pure con la foto di testata:

Dunque, Mons. Gaenswein, pur dovendo rispondere a centinaia di lettere al mese, da quattro anni, non ha ancora richiesto alla tipografia vaticana una risma di carta da lettere aggiornata col nuovo stemma? Oppure si è distratto e ha fatto confusione tra i fogli di vecchio e nuovo tipo?

Possiamo pensarla anche così, come obietteranno, sotto l’ipnotica, greve “potenza d’inganno”  i contestatori bergogliani o sedevacantisti, ma, certo, sarebbe una distrazione imperdonabile per Mons. Gaenswein mandare un simile, palese input a un giornalista  cacciatore dei più sottili dettagli il quale, soprattutto, documenta e ribadisce da due anni sui media nazionali e internazionali COSE DI UNA GRAVITÀ INAUDITA.

Cioè, che Benedetto XVI non abbia mai abdicato, che il papa sia uno e sia lui stesso, che Ratzinger comunichi la verità con un codice sottile e che Bergoglio sia un antipapa con l’obiettivo di demolire il Cattolicesimo.

Eppure, papa Benedetto XVI e Mons. Gaenswein sanno esattamente chi sia il presente giornalista, cosa sostenga e su quali quotidiani,  dato che scrivono: “non si è mancato di prendere in ATTENTA considerazione la richiesta avanzata”.

Ora, se papa Benedetto fosse veramente il papa abdicatario, e Francesco il vero pontefice, di fronte alle “atroci assurdità calunniose” dello scrivente, un vero ex papa, o papa emerito doveva: o non rispondere, o farsi negare, o diffidarci apertamente dal proseguire con i nostri articoli, magari scrivendo: “Dottore, per favore, la smetta: il papa è uno ed è Francesco”, oppure, ancor meglio, poteva ricevere il sottoscritto e smentire di persona tutte le nostre affermazioni facendoci paternamente capire che lui ha abdicato davvero e che “il papa è Francesco”, tranquillizzando così un miliardo e più di cattolici. Siete d’accordo? Ovvio, no?

E invece non l’ha fatto.

Papa Ratzinger ha fornito, di persona,  l’unica risposta che poteva darci dalla sede impedita:

“ …PUR CON OGNI BUON INTENTO, non è PROPRIO POSSIBILE venire favorevolmente incontro al Suo desiderio”. 

Vi rendete conto? Cioè: “Vorrei, ma PROPRIO non posso”. Papa Benedetto XVI nutre “ogni buon intento” verso la richiesta di un giornalista che martella continuamente a mezzo stampa, da due anni, sul fatto che il papa è solo lui e Francesco un antipapa usurpatore.

Il rifiuto dell’udienza era già messo in conto nella nostra lettera, come avete letto sopra: Papa Ratzinger certamente non PUÒ ricevere un giornalista sgradito all’usurpatore Bergoglio, e non DEVE ricevere uno che gli porrebbe domande sulla sede impedita, una condizione che, al momento, Benedetto XVI non può ancora svelare.

Infatti, gli unici giornalisti che Benedetto ha avuto il permesso di ricevere o che lui stesso ha voluto accogliere, sono quelli pro-Bergoglio, ai quali lui ha potuto appioppare le sue perfette “anfibolie”, ovvero risposte che possono essere interpretate in due modi diversi e opposti. Sono, ad esempio, i Massimo Franco e gli Andrea Tornielli (oggi capo ufficio stampa di Bergoglio) ai quali egli ha potuto tranquillamente dichiarare che indossava la veste bianca perché “non aveva altri abiti”, o che “il papa è uno solo” (senza dire quale), che la sua scelta (lasciare il ministerium, restando papa) “è stata fatta liberamente”,  e altre gustose frasi che i colleghi hanno recepito e diffuso in modo ovviamente prono alla narrativa politicamente corretta.

Obiettivo raggiunto, dunque. Grazie, Santo Padre.

Adesso preparatevi: forse Bergoglio imporrà a Mons. Gaenswein qualche rettifica, ma ormai è troppo tardi, la straordinaria risposta del vero papa è già arrivata e – ci potete giurare – verrà divulgata in diverse lingue.

In ogni caso, sarà certamente ignorata dai grandi media o, al massimo, qualche contestatore, coprendoci – al solito – di insulti, ci darà molto originalmente dei “complottisti” accusandoci di voler vedere fantasiose dietrologie dietro un banale – o addirittura mortificante – rifiuto.

Diranno che la lettera di risposta è un banale format di cortesia usato per tutti? Peggio ancora! In tal caso, tali contestatori ammetterebbero in primis che Mons. Gaenswein, scrivendo che risponde “a nome del Santo Padre emerito”  sta mentendo, ma soprattutto sarebbe evidente che, a Papa Benedetto XVI la nostra lettera non è mai arrivata, perché la sua posta è controllata e filtrata. (Non è un caso che abbiamo dovuto scrivergli una seconda volta dopo la prima lettera, inviata in settembre, misteriosamente sparita). Quindi, ancora una volta, il papa è in sede impedita e non è padrone della sua posta.

In sintesi: o Papa Ratzinger ci sta rispondendo direttamente in Codice Ratzinger, o la nostra lettera non gli è mai arrivata e i suoi controllori ci liquidano frettolosamente come seccatori senza fargli arrivare la nostra lettera. Alla Logica del Logos non si sfugge.

Tranquilli, anche se ci attaccheranno, non preoccupatevi: fa tutto parte di questo grande gioco escatologico che separa, come il grano dal loglio, coloro che amano la Logica e la Verità da quelli che sguazzano nella menzogna.  

Non manca molto alla chiusura della partita, tenete duro. Presto l’impostura delle imposture verrà svelata.

Traducción del italiano:

Respuesta del Papa Benedicto XVI, a una carta nuestra del pasado 19 de octubre

Desde 2019, hemos reconstruido y demostrado, sin que se nos niegue oficialmente, en unos cuarenta artículos de investigación, reorganizados aquí en la parte inferior, cómo el Papa Ratzinger, en 2013, no abdicó en absoluto, sino, ante el motín de los modernistas, se ha autoexiliado a SEDE IMPEDIDA (Canon 412), una condición jurídica en la que el obispo (y el Papa) está confinado por fuerza mayor y no puede comunicarse libremente.

La sede impedida u obstaculizada es, de hecho, la única situación canónica en la que un Papa puede de hecho renunciar al ministerium (el ejercicio práctico del poder) posponiendo la entrada en vigor de la disposición, sin luego ratificarla, pero sobre todo, sin renunciar al munus (el título divino del papa) y por lo tanto DEJANDO CLARO PARA TODOS LOS EFECTOS QUE ES EL ÚNICO PONTIFICE. Como el lo HIZO.

Por eso «el Papa es uno», como Benedicto XVI viene repitiendo durante ocho años sin precisar nunca cuál: (es él mismo).

Sin embargo, Benedicto, un verdadero Papa escondido detrás de la inexistente e imposible institución del papado emérito, no puede revelar abiertamente su situación porque, de hecho, está impedido: o está controlado, y / o él mismo se limita a mantenerse dentro de los márgenes jurídicos del estatuto de sede impedida (imposibilidad de comunicarse libremente) con el que «antipapé» y esquivó a sus enemigos modernistas.

Por eso, el verdadero Papa nos ha venido haciendo entender su situación canónica de una manera sutilmente lógica, durante ocho años, con un sistema de comunicación (reconocido y certificado por abogados, lingüistas, juristas, teólogos latinos, psiquiatras, psicólogos) que nosotros hemos llamado «Código Ratzinger». (Es inútil que algunos se impacienten y esperen: «¿Pero por qué no habla Benedicto?» NO PUEDE hacerlo, pero sobre todo NO DEBE. Es este mecanismo legal el que debe entenderse).

Así, en consideración a las limitaciones necesarias (y salvíficas) que vive el Santo Padre, le escribimos precisamente en su propio Código Ratzinger, y respondió maravillosamente en el mismo tono.

Aquí está el texto de la carta con la que se presentó el escritor: “Santo Padre, soy periodista y, desde hace dos años, escribo asiduamente sobre usted en Libero y ByoBlu. Se imagina lo honrado que sería si pudiera entrevistarle, pero sé que no tendría el tiempo, ni sobre todo LA FORMA de recibirme… ”.

Como habrá de ser comprendido, la referencia al hecho de que el Papa puede no tener una «forma» de recibirnos, es obviamente su impedimento.

Así, el legítimo Pontífice nos responde a través de su secretario personal, Mons. Gaenswein, ofreciendo la respuesta que, de hecho, esperábamos: la única que puede dar desde su sede impedida, cuyo significado es: «Sí, soy el único Papa reinante, me gustaría darles una audiencia, pero no puedo ”.

Y veamos cómo lo dice. En primer lugar con el gran escudo de armas sobre el papel de escribir de Mons. Gaenswein, que es el Prefecto de la Casa Pontificia: el titular de este papel, tradicionalmente, cuartea (o une) su propio escudo con el del PONTÍFICE REINANTE. . Sabemos que, desde 2017, Monseñor Gaenswein ha cambiado OFICIALMENTE su escudo colocándolo con el de Bergoglio:

Y en cambio, la carta que recibimos lleva el VIEJO ESCUDO DE ARMAS de Mons. Gaenswein, descuartizado con el del Papa reinante Benedicto XVI. Compare también con la foto del encabezado:

Entonces, a pesar de tener que responder a cientos de cartas al mes durante cuatro años, ¿el arzobispo Gaenswein aún no ha pedido a los impresores del Vaticano una pila de papelería actualizada con el nuevo escudo de armas? ¿O estaba distraído y confundido entre los tipos de papeles nuevos y los antiguos?

También podemos pensar así, como objetarán los manifestantes Bergoglianos o sedevacantistas, bajo el hipnótico y pesado «poder del engaño», pero, por supuesto, sería una distracción imperdonable para el arzobispo Gaenswein enviar un aporte tan claro a un periodista que caza los detalles más sutiles que, sobre todo, viene documentando y reiterando desde hace dos años en los medios nacionales e internacionales COSAS DE GRAVEDAD INAUDITA.

Es decir, que Benedicto XVI nunca ha abdicado, que el Papa es uno y es él mismo, que Ratzinger comunica la verdad con un código sutil y que Bergoglio es un antipapa con el objetivo de demoler el catolicismo.

Sin embargo, el Papa Benedicto XVI y Mons. Gaenswein saben exactamente quién es el periodista, qué afirma y en qué periódicos, dado que escriben: «… no hemos dejado de tomar CUIDADOSAMENTE la solicitud realizada».

Ahora bien, si el Papa Benedicto XVI era verdaderamente un Papa abdicador, y Francisco el verdadero Pontífice, frente a las «atroces y absurdas calumnias» del escritor, un verdadero ex Papa o Papa emérito tenía que: o no responder, o ser negado, o desconfiar abiertamente de nosotros, de continuar con nuestros artículos, quizás escribiendo: «Doctor, por favor deténgase: el Papa es uno y es Francisco», o, mejor aún, podría recibir al abajo firmante y negar personalmente todas nuestras declaraciones, haciéndonos entender paternalmente que realmente ha abdicado y que «el Papa es Francisco», tranquilizando así a mil millones o más de católicos. ¿Estamos de acuerdo? Obvio, ¿verdad?

Pero no lo hizo.

El Papa Ratzinger proporcionó personalmente la única respuesta que pudo darnos desde la sede impedida:

«… INCLUSO CON TODAS LAS BUENAS INTENCIONES, NO ES REALMENTE POSIBLE satisfacer favorablemente su deseo».

¿Se dan cuenta? Es decir: “Me gustaría, pero REALMENTE no puedo”. El Papa Benedicto XVI alimenta «todas las buenas intenciones», ante la petición de un periodista que desde hace dos años martillea constantemente en la prensa, el hecho de que el Papa es sólo él y Francisco, un antipapa usurpador.

La negativa de la audiencia ya fue tomada en cuenta en nuestra carta, como puede leerse arriba: El Papa Ratzinger ciertamente NO PUEDE recibir a un periodista no bienvenido por el usurpador Bergoglio, y NO DEBE recibir a quien le haga preguntas sobre la sede impedida, condición que , por el momento, Benedicto XVI aún no puede revelar.

De hecho, los únicos periodistas que Benedicto pudo recibir o que él mismo quiso acoger son los pro-Bergoglio, a los que supo dar sus perfectas «anfibolias», o respuestas que se pueden interpretar de dos formas distintas y opuestas. Son, por ejemplo, Máximo Franco y Andrea Tornielli (ahora jefe de prensa de Bergoglio) a quienes pudo declarar con seguridad que vestía la túnica blanca porque «no tenía otra ropa», o que «el Papa Es sólo uno «(sin decir cuál), que su elección (dejar el ministerium, seguir siendo Papa)» se hizo libremente y otras sabrosas frases que los colegas han recibido y difundido de una manera obviamente propensa a la narrativa políticamente correcta.

Objetivo alcanzado, por tanto. Gracias, Santo Padre.

Ahora prepárense: tal vez Bergoglio imponga algunas correcciones al arzobispo Gaenswein, pero a estas alturas ya es demasiado tarde, la extraordinaria respuesta del verdadero Papa ya ha llegado y, pueden jurar que se divulgará en varios idiomas.

En cualquier caso, seguramente será ignorada por los grandes medios o, cuando mucho, algunos manifestantes, cubriéndonos -como siempre- con insultos, nos tildarán muy originariamente de ser «teóricos de la conspiración», acusándonos de querer ver conspiraciones imaginarias detrás de una banalidad. – o incluso mortificante – rechazo.

¿Dirán que la carta de respuesta es un formato de cortesía trivial que se usa para todos? ¡Peor aún! En este caso, estos manifestantes admitirían en primer lugar que Mons. Gaenswein, escribiendo que responde «en nombre del Santo Padre Emérito», está mintiendo, pero sobre todo estaría claro que nuestra carta nunca llegó al Papa Benedicto XVI, porque su correo está controlado y filtrado. (No es casualidad que tuviéramos que escribirle por segunda vez, después de que la primera carta, enviada en septiembre, desapareciera misteriosamente). Entonces, una vez más, el Papa está en un impedimento (sede impedida) y no es dueño de su cargo, ni de responder su correspondencia.

En resumen: o el Papa Ratzinger nos está respondiendo directamente en el Código Ratzinger, o nuestra carta nunca le ha llegado y sus controladores nos descartan apresuradamente, como molestos sin dejarle recibir nuestra carta. No hay escapatoria a la Lógica del Logos.

No se preocupen, aunque nos ataquen, no se preocupen: todo es parte de este gran juego escatológico que separa, como el trigo de la paja, a los que aman la Lógica y la Verdad, de los que se revuelcan en la mentira.

No pasará mucho tiempo antes de que termine el juego, esperemos. Pronto se revelará la impostura de las imposturas.

Un comentario en «Benedicto XVI no renunció y responde a periodista italiano, que es el Papa»

  • POR FAVOR, EN EL NOMBRE DE CRISTO,QUE ES ESTO, EL MUNDO, LA HUMANIDAD, NECESITA PAZ, NO INTRIGAS, CALUMNIAS, NI CIZAÑA. CON QUE AUTORIDAD, ESTE SEÑOR, QUE GRABA ESE VIDEO, DECLARA TODAS ESAS BASCUENCIAS, NO MAS ENEMIGOS DE LA IGLESIA

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